MISSION E VISION: COME DEFINIRLE? IL NOSTRO VIAGGIO

da

VIVI I VALORI CHE VUOI PROMUOVERE – Cluetrain Manifesto, nuova edizione, Tesi n°114

È da un po’ che non scrivo un articolo a mia voce. Perché, mi domando. Sarà che con il tempo non mi è più scattata l’urgenza di esprimermi in prima persona.
Ora voglio riprendere la parola per un momento importante.

Un periodo di trasformazioni. Voglio raccontare un viaggio che sta facendo Interlogica.
Voglio raccontare il mio punto di vista, che spero possa essere utile anche a te che stai leggendo, intorno a un tema che è essenziale, soprattutto inquadrato in un periodo storico come quello attuale.

DEFINIZIONE DI MISSION E VISION

Mission e Vision. Poche semplici istanze e molta letteratura a riguardo. Ho sempre letto tanto a riguardo, perché attinente alla mia professione e perché considerati il Santo Graal dell’azienda 4.0.

Non ho mai interamente capito, però, come questi principi, che la maggior parte delle volte sono estrapolati grazie all’aiuto di “agenti” esterni all’azienda, potessero in un qualche modo essere realmente un faro e uno stimolo, nonché una strada tracciata da seguire.

Finché non mi ci sono trovata dentro.

Perché in azienda abbiamo voluto definirli?
Qual è il significato reale di Mission e Vision per un’organizzazione?
Qual è la loro utilità per le persone e per il business stesso?

Tutto inizia più di qualche mese fa, quando ci siamo resi conto che era ora di sondare il nostro Perché/Why come Interlogica. Iniziamo a riordinare le idee intorno a una giungla di informazioni e decidiamo di gestire tutto “in casa” con un team dedicato.

Il Purpose è espressione di ciò che ha mosso l’azienda nella sua attività fin dal principio. Devo ammetterlo, una palestra niente male per esplorare l’azienda nei suoi angoli più remoti – se hai voglia di scoprire cosa abbiamo combinato, in questo approfondimento raccontiamo la nostra “Road to” Purpose.

La sensazione era quella di aver scalato una montagna e aver raggiunto un primo rifugio (se mi passi la metafora montana 😉 ).
Una prima tappa, a dirla tutta. Ci siamo sentiti al principio di qualcosa e con le gambe pronte a macinare altra strada.

Il ferro era caldo, i tempi maturi.
Nel mentre, il contesto intorno a noi stava cambiando talmente velocemente da non lasciarci il respiro della sosta.

Probabilmente il motivo per definire i “concetti astratti” di cui tanto si parla, beh, il motivo c’è eccome. Perché concetti tanto astratti non sono.

Nel variegato mondo del web si trova di tutto. Non è difficile scovare esempi tra chi prima di noi ha intrapreso questo cammino, ma non sempre sono risolutivi, spesso criptici altre volte un po’ vaghi… tant’è.

Scavare. Mi piace questo verbo, esprime bene l’idea della fatica, si associa ad un tempo necessario e richiama anche la scoperta, l’emergere, il portare a galla un qualcosa.
Scavare nell’identità, dunque. Tanto quanto basta perché tutti siano allineati sul futuro di ciò che si vuole fare, di ciò che si vuole ottenere.

Andare a fondo nel Presente e verso il Futuro: nero su bianco i goal condivisi come persone, come ecosistema.

Ed eccoci con Mission e Vision.
La differenza tra le due non è una semplice sfumatura, come sembrano definire molti.
Si tratta di descrivere:

  • l’inquadramento attuale, il Presente, appunto – La Mission – Il Come;
  • la sua proiezione nel Futuro – la Vision – Il Cosa.

Perché sono così importanti?
Vision e Mission servono a esprimere in maniera chiara l’azienda, l’organizzazione. Sono utili soprattutto per definire il “Chi siamo” e, in secondo luogo (ma altrettanto importante), far capire meglio qual è il valore e quali i valori.

Potrei dirlo con parole diverse. Ad esempio, esprimere in maniera coerente e condivisa una proiezione interna di ciò che si fa operativamente ogni giorno e una esterna di ciò che si offre ai clienti, attuali e potenziali.

È stato facile portarle alla luce? Non lo definirei così.

Mi piace pensare che Interlogica sia un’azienda diversa dalle altre (e per molte cose lo è, veramente) e molto spesso prende delle strade che possono sembrare “fuori dal coro”.
Come la decisione di proseguire nel percorso interno di definizione dedicando ancora una volta un team interno, e quindi del prezioso tempo, a questo specifico task.

Ora, non voglio tediarti con tutto ciò che è stato necessario fare, anche se qualcosina te lo potrei raccontare. Cominciamo.

LA “ROAD TO MISSION E VISION”, IN BREVE

Trial and Error. Un metodo fondamentale del Problem Solving. Utile e… efficace.
Tutto, fuorché lineare, tutto fuorché immediato.
Tutto, ma tutto, utile allo scopo.

Abbiamo ragionato molto, lavorato su noi stessi e internamente, perché questo era per noi il modo giusto di farlo.
L’idea di “vendere” un’idea di Mission e Vision a tutti è un qualcosa che non ci appartiene. Insomma, abbiamo cominciato da noi.

Riassumendo. Esplodere pensieri, riunire pensieri, scardinare pensieri, condividere pensieri, ricevere feedback sui pensieri, validarli, rimetterli in discussione… brogliare e sbrogliare la matassa.
Fino al risultato finale.

Non è mai sembrato semplice, e in fin dei conti, perché mai dovrebbe esserlo!

Abbiamo guardato Mission e Vision dall’interno all’esterno e viceversa, tenendo come principio guida il Purpose. Sono tre elementi che si annidano l’uno nell’altro. Uno Scopo – la ragione d’essere – da mettere in azione per raggiungere la Missione, avendo ben chiara la Visione.
Quindi tre cerchi concentrici.

Ma l’elemento focale che spesso sfugge quando si pensa a questi tre cerchi è che lo Scopo (Perché/Purpose) non è ancora il centro del nostro cerchio.
Le Persone lo sono. Le persone che fanno parte dell’organizzazione o ne faranno parte in futuro. Si comincia da qui.

Lavorarci in maniera “diffusa” è stato per noi il modo di trascrivere parole che stavano nella mente e nelle azioni di chi Interlogica la vive giorno per giorno. Si può definire una dichiarazione che si irradia dall’interno, dalle persone, connettendole.

LE PAROLE CHIAVE

Mission e Vision sono quindi per noi delle metriche con le quali confrontarci quotidianamente, una dichiarazione d’intenti che ci spinge a collaborare l’uno con l’altro.

Lo abbiamo di-svelato, è il codice comune a tutti noi, quello che insieme ci rende Interlogica. Il risvolto concreto della medaglia. Azioni.
Così è corretto leggere gli statement.
Decisioni che si prendono – mia, tua, sua – e i comportamenti che si attuano, rispondono in toto a queste poche righe di testo.

Un punto fermo c’è in questo nostro “girovagare”. Chiavi di volta, imprescindibili che non ci hanno mai abbandonato lungo tutta la nostra “Road to Mission e Vision”. Nella tua azienda ne avrai di diverse, oppure le stessi, magari nella forma, ma sicuramente uniche nella sostanza.
La prima l’ho già svelata, le Persone.

PERSONE 

Crediamo nell’essere di mentalità aperta, come comunità e come individui. Abbiamo creato un ambiente in cui le persone possono esprimere la loro opinione professionale liberamente apportando nuovo valore alla discussione, al progetto, al cliente. Si comincia con le persone e con le loro aspirazioni, siamo convinti che le soluzioni migliori a problemi complessi provengano da mentalità e esperienze variegate.
La tecnologia è il fil rouge che ci unisce tutti, ma ciascuno studia e cresce, sfida se stesso mettendosi in gioco, con i suoi modi e i suoi tempi.

CLIENTI

Molti dei nostri clienti decidono di investire in nuove capacità di business modernizzando i propri stack tecnologici, per andare sul mercato con soluzioni efficaci e all’avanguardia. In questo processo noi siamo sempre al loro fianco accompagnandoli e trovando le soluzioni più efficaci ai problemi, facendo in modo di dare un valore aggiunto grazie al nostro set di competenze, ai processi e persino grazie alla nostra cultura, aiutandoli a rimuovere eventuali ostacoli tecnologici.
Loro, i clienti, pensano in grande, con ambizione e passione, la stessa che ci mettiamo noi ogni giorno.

FUTURO

Abbiamo un ruolo unico da svolgere nel garantire che la tecnologia porti beneficio non solo ai nostri clienti, ma a tutta la società. Per fare questo usiamo le armi della cultura e la nostra agilità per favorire un futuro tecnologico sostenibile che metta l’individuo al centro.
La nostra visione ci ispira e ci motiva a intraprendere un percorso collettivo, collaborativo e corale grazie al lavoro che facciamo, le persone che siamo, ai nostri clienti e ai nostri partner.

IMPATTO

Nel panorama attuale, le aziende tecnologiche come Interlogica, sono degli abilitatori chiave. Dei partner in grado di comprendere appieno e cambiare, in meglio, il business dei propri clienti. Al contempo c’è un impegno continuo per far crescere e esprimere al meglio delle proprie possibilità ciascun Interlogico/a. La strada si costruisce con ogni azione che viene intrapresa oggi, e con ogni cosa che viene realizzata.

CONCLUSIONE

Se la domanda iniziale era: fiumi d’inchiostro o fatti?
Posso tranquillamente rispondere fatti.
I miei gesti quotidiani, come quelli dei miei colleghi, costruiscono in concerto un futuro migliore e sostenibile che rispecchia l’Interlogica di cui facciamo parte, per cui lavoriamo e in cui crediamo.

Mission e Vision sono visibili tracce nel planning delle nostre singole attività, dal breve al lungo periodo. E al contempo riflesso di una presa di coscienza che le nostre decisioni strategico-economiche non possono più essere disconnesse da una visione più ampia, che comprende anche la coscienza sociale. Ciascuna scelta avrà un effetto sempre più evidente non solo su di me/noi e sui nostri clienti, ma sulla società stessa.

E per concludere non posso sottrarmi dal sottolineare che un compito essenziale ce l’hanno i leader e i manager in prima persona. Se sei tra questi, hai la responsabilità di dare l’esempio e di far vivere quanto emerso come riflesso delle azioni a partire da quelle che paiono più insignificanti, portandolo nelle relazioni con gli altri, con i team e con i clienti.

E poi certo, quasi dimenticavo, questi sono la Mission e la Vision di Interlogica:

APPENDICE

Aggiungo che è successa una cosa. Si è verificata una trasformazione. Ci siamo accorti che il Purpose sviluppato attraverso una strada articolata e un lavoro corale all’interno dell’azienda, non ci “suonava” più.
Per dirla in poche parole, pareva quasi che mancasse qualcosa una volta affiancata agli altri statement.
Poi li abbiamo guardati meglio e ci siamo accorti con un po’ di stupore che avevamo involontariamente cooptato il Purpose in parte nella Mission e in parte nella Vision.

Inutile dire che si è fatta velocemente strada la necessità di dargli una identità diversa, che completasse il quadro con l’esperienza del viaggio appena concluso.
A volte le cose vanno semplicemente riviste, alla luce di nuovi elementi.
In fin dei conti, anche questo è essere agili e permeabili agli stimoli.
E così è stato.

Ricordo sempre un detto “nulla è scritto sulla pietra”, e nel momento in cui tra due, tre anni, non ci riconosceremo in queste parole, ci rimetteremo al lavoro.

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