Avevo da poco intrapreso la carriera di HR quando un giorno il mio capo di allora, al termine di una giornata particolarmente difficile con il personale, mi disse: “Con te lavoro bene perché quando ci confrontiamo mi sembra di parlare con un uomo”. Lì per lì non ci faccio più di tanto caso. Sono talmente felice di questa dimostrazione di fiducia che non mi soffermo a riflettere sulle sue parole. Finalmente! Mi dico. Si è accorto del mio valore e del mio potenziale senza condizionamenti di genere. Sono sulla strada giusta.
TROPPO BELLO PER ESSERE VERO? GARETH MORGAN DOCET
Sì. Passano gli anni, parecchi, e mi imbatto in una lettura brillante e provocatoria sulla natura e il funzionamento delle organizzazioni: Images, Le metafore dell’organizzazione di Gareth Morgan. Un testo manageriale interessante che, come scrive Yvonna Lincoln della Vanderbilt University, apre nuove finestre per guardare il mondo.
L’autore apre una di queste sui tradizionali stereotipi di genere che, di fatto, nel 21esimo secolo continuerebbero ad influenzare la vita organizzativa e i comportamenti delle persone.
Leggo queste righe e mi salta in mente l’apprezzamento del mio capo di 15 anni prima. E non sono più così felice.
VENIAMO AL PUNTO
Morgan sostiene due cose:
- molte organizzazioni sono dominate da valori sessisti che “infettano” la vita organizzativa a favore dell’uno o dell’altro sesso;
- i rapporti uomo-donna sono spesso condizionati da stereotipi e immagini preconcette relative a come i due sessi dovrebbero comportarsi.
ECCO UN ESEMPIO DA MORGAN
fonte: Images, Le metafore dell’organizzazione, G. Morgan, Franco Angeli ed. fig. 6.4 pag. 252
Le distorsioni provocate da questi stereotipi influenzano – peggio – condizionano i nostri comportamenti quotidiani all’interno delle aziende.
COSA SIGNIFICA ESSERE INFLUENZATI DA STEREOTIPI NELLA VITA AZIENDALE?
Significa che i valori alla base di gran parte delle aziende coincidono con le caratteristiche più comuni dello stereotipo maschile. L’azienda è concepita come entità razionale, analitica, strategica, orientata alla decisione, dura, a volte aggressiva; proprio come si suppone siano gli uomini.
E le donne che vogliono crescere, diventare manager, occupare posizioni di vertice? Quante volte ti è capitato di sentire apostrofare una collega come “arrivista” solo perché si dava da fare con impegno e dedizione mettendo in luce le sue qualità verso il management?
Per non parlare di radio scarpa aziendale, il mezzo più efficace per divulgare critiche sottili e a volte crudeli.
Senza cadere nei banali luoghi comuni, il perdurare degli stereotipi di genere all’interno delle organizzazioni fa sì che ci troviamo tutti, non solo noi HR, di fronte a percezioni diverse della stessa situazione organizzativa a seconda del sesso cui apparteniamo. Il che, sostiene Morgan, “crea tutta una serie di problemi che complicano le interazioni tra uomini e donne”.
QUESTA ERA LA CATTIVA NOTIZIA. QUELLA BUONA È CHE…
La “bilancia sessuale” sta cambiando molto rapidamente in molte organizzazioni, come conseguenza del fatto che i governi dei Paesi più industrializzati stanno prendendo seriamente la questione delle pari opportunità.
Inoltre sul piano economico, aziendale e organizzativo l’avvento del mindset Agile come Cultura e Sistema valoriale di riferimento sta portando, anche nel mondo HR, un cambiamento radicale.
ECCO 3 AZIONI DA COMPIERE:
- Abbandona la struttura gerarchica a favore di una tendenzialmente piatta o reticolare
Gran parte delle strutture organizzative sono ancora oggi gerarchiche, con scarsa comunicazione e collaborazione tra team/uffici/dipartimenti, con decisioni calate dall’alto e con un approccio di comando e controllo.
Un organigramma piatto rappresenta invece un network di opportunità per lo scambio di esperienze e per la crescita delle persone, indipendentemente dal genere. È l’humus favorevole per la crescita di stili manageriali basati maggiormente su valori di collaborazione, ascolto, empatia e dialogo. In un mondo basato sui network e non più sulla gerarchia, c’è bisogno di abilità e di competenze nuove. E qui le caratteristiche dell’archetipo femminile sembrano offrire qualcosa di interessante. - Costruisci gradualmente il consenso
Occorre uscire allo scoperto per comunicare e condividere la visione. Per aggregare forze, energie, risorse anche quando queste sono tra loro contrapposte come può capitare nelle differenze di genere. Senza identificazione, senza un appassionarsi collettivo è impossibile sentire dentro la spinta che ci fa andare oltre gli stereotipi.
Inclusione, partecipazione, cooperazione, uguaglianza e focus sulla soluzione e non su colpe e colpevoli.
Il processo decisionale che dà vita al consenso comporta una discussione a cui sono chiamati tutti a collaborare, piuttosto che un dibattito tra avversari. Pertanto, implica che tutte le parti si muovano su un terreno comune. - Attiva l’intuizione
Avere fiducia nelle proprie intuizioni è importante per porre fine a una situazione che crea disagio come gli stereotipi di genere, ma attenzione ai pregiudizi che annebbiano l’intuito.
Quando al momento di prendere una decisione l’intuito suggerisce: “questa persona è influenzata dai classici stereotipi”, bisogna fermarsi e riflettere fino a che punto il nostro pensiero sia influenzato dai pregiudizi. Ripercorrere le esperienze passate per capire se stanno condizionando il nostro modo di vedere quella persona è la chiave per non cadere in trappola.
IN ALTRE PAROLE, ACCETTA E VINCI LA PAURA
In azienda tutto si riempie immediatamente. Di impegni, di responsabilità, di cose da fare, di problemi da risolvere. La lotta con il tempo ci distrae, il pieno anestetizza l’inquietudine, ma la paura resta ed esige sempre una risposta.
C’è chi reagisce con la fuga, e chi con l’accettazione costruttiva. Accettare la paura per ciò che è significa guardare alla realtà andando oltre gli stereotipi, compresi quelli di genere. Significa mutare il senso della vita organizzativa superando le resistenze interne. D’altro canto è necessario allenarsi visto che il presente è all’insegna del cambiamento ed è importante conviverci facendo del nostro meglio.
TI È PIACIUTO QUESTO ARTICOLO? LEGGI ANCHE:
Vita da HR: le resistenze al cambiamento
T-E-A-M: Together Everyone Achieves More
Cultura Agile… perché essere un’azienda agile?