CONFESSIONI DI UN’AGILE MARKETER IN ERBA

da

IN VIAGGIO VERSO L’AGILE MARKETING

 

5 E 6 DICEMBRE, VIENE PIANTATO IL PRIMO SEME (COME SI INIZIA CON L’AGILE MARKETING)

Due giornate. Deborah Ghisolfi arriva in azienda per introdurci all’Agile Marketing. Una spolverata già ce l’abbiamo, Deborah è stata speaker ad uno dei nostri eventi dedicati alla cultura Agile.

Entusiasmo è la parola che meglio esprime il nostro sentimento nel cominciare con lei questo viaggio. Un viaggio per mari mossi, come capirete leggendo questi pochi paragrafi, verso mete mai esplorate, ma che ci ha portato anche a considerare in maniera più obiettiva il nostro ruolo come team all’interno dell’ecosistema aziendale.

 

BREVE PARENTESI SULLA CULTURA AGILE IN AZIENDA

Da tempo Interlogica ha sposato la cultura Agile, abbiamo realizzato numerosi articoli e diversi video incentrati sull’argomento (qui il link alla rubrica “Inside Agile” su YouTube per approfondire). Quotidianamente ci impegniamo ad implementarne le buone pratiche Agile tramite azioni concrete.
Da più di un anno organizziamo un evento, l’Agile Venezia Meetup, con l’obiettivo di favorire la diffusione e il confronto su tale argomento, ed è proprio in occasione di uno di questi incontri, come accennato sopra, che abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Deborah – CEO di Agile Marketing Italia – e il magico mondo dell’Agile Marketing! Concetti che lei stessa ha sintetizzato in un utilissimo articolo che ha scritto per il nostro blog.
Insomma, non c’è che dire, ci diamo un gran da fare… e non senza soddisfazioni.
Ma c’è un Ma.

 

UN’INCURSIONE NEL PASSATO STORICO DELL’AGILE

È risaputo che negli anni ‘90, con l’avvento della cultura Agile, sono nate nuove regole e nuovi modelli di pensiero che hanno scardinato l’esistente e “liberato” i processi produttivi aziendali. Il fine era quello di fornire una migliore efficienza, un ambiente di lavoro più performante e un prodotto superiore (sviluppo e consegna incrementale).  Il modello precedente, figlio della produzione industriale, mal si adattava ad un ambito di lavoro complesso qual è il mondo dell’IT.

Un attimo… è esattamente  ciò che stava capitando a noi del team marketing che da tempo applichiamo a fatica Scrum (il framework agile concepito per la gestione del ciclo di sviluppo del software, iterativo ed incrementale)!

 

COME SIAMO ARRIVATI AI GIORNI NOSTRI: PROBLEMI E COMPLESSITÀ

Eh sì, dobbiamo ammetterlo, noi del team marketing non abbiamo vita facile in un’azienda di software.

Ci occupiamo di situazioni che nulla hanno a che fare con il core business aziendale. Abbiamo tempi, metodi e metriche di valore prodotto del tutto differenti da quelli della produzione software.
I team di sviluppo, spesso, sono dedicati ad un progetto per volta e si interfacciano con un unico cliente; inoltre, tutti i componenti del team sono allineati sull’uso degli stessi linguaggi, come ad esempio java, php, o che dir si voglia.

Noi dell’area marketing lavoriamo su molti progetti contemporaneamente, ci interfacciamo con più clienti in parallelo, i nostri obiettivi si modificano di giorno in giorno, e il nostro metro di misurazione delle performance è tutto da inventare, così come l’ottenere feedback sul nostro operato è una cosa tutta da costruire.
A questa strana ricetta si aggiunge il fatto che, ad oggi, siamo cinque persone con cinque professionalità diverse, e utilizziamo cinque linguaggi differenti, ognuno con i suoi strumenti e specificità… a farla breve, un gran casino!

Quando parlo di Scrum usato all’interno del nostro team, dunque, tento di riassumere l’estrema difficoltà di gestire un framework che mal si adatta al quadro attuale. Abbiamo provato ad adattarlo al nostro modo di lavorare, lo abbiamo deformato, strecciato, con il risultato di fare acqua da tutte le parti.

 

ALL’ALBA DELLA NUOVA ERA DELL’AGILE MARKETING

Una premessa lunga qualche paragrafo per spiegare con quale bagaglio di complessità noi del team siamo giunte alla riunione fissata con Deborah Ghisolfi. Sono le giornate del 5 e 6 dicembre. Da dove cominciare?
Compito di Deborah, a quel punto, è prendere il gomitolo così com’è e cominciare a sbrogliarlo.

Si comincia subito con le prime domande scomode: come lavoriamo in team, quanto siamo soddisfatti, qual è il flusso dei progetti, quanti e quali i clienti ai quali rispondere, se siamo soliti fissare obiettivi chiari e misurabili, e via così. Ed ecco arrivare le prime confessioni: tutte le difficoltà, le lacune, i molti dubbi sui processi di lavoro in atto (senza tralasciare il casino imperante nella nostra board di Trello 😉 )

Lo confesso, è da un po’ di tempo che percepivo una, non ben definibile, sensazione di caos.

Provo a usare una metafora per spiegarmi meglio.

Figuratevi una barca carica di pacchi da consegnare in molti porti diversi. Inizialmente i carichi sono sistemati con un certo criterio per poter definire una rotta coerente di viaggio. Sbarco dopo sbarco, qualche piccolo ritardo qua, qualche pacco aggiunto là, si inizia a perdere la coerenza iniziale lasciando un certo spazio al caos.
I marinai iniziano a smarrire l’itinerario da tenere e ad avere confusione sulla giusta rotta da seguire, perdendo progressivamente la capacità di governare davvero la loro barca e il suo carico. Ecco, mi sento come uno di quei marinai.

Così spiego meglio la meraviglia di quando Deborah ha detto: “Questa barca ha bisogno di essere riordinata, non fasciatevi la testa, state già facendo un buon lavoro, ma si può migliorare e avere maggior soddisfazione mentre mentre lo starete facendo!”

E qui la domanda sorge spontanea: come si inizia con l’Agile Marketing?
Risposta: il segreto è cambiare il punto di vista!

 

DA UN SISTEMA DI LAVORO PER TASK A UNO BASATO SUGLI OBIETTIVI

In primis: non più lavori da svolgere, ma obiettivi da raggiungere.

Un obiettivo è composto da molti passi, ad esempio il mio lavoro potrebbe terminare nel momento in cui finisco di raccontare questa storia, ma il mio obiettivo non si esaurisce qui: solo nel momento in cui l’articolo sarà pubblicato nel blog aziendale e le persone potranno leggerlo, allora sì, il mio obiettivo potrà considerarsi raggiunto.
Per tornare alla metafora, l’importante non è la consegna del pacco, ma l’effetto che il suo contenuto produce.

 

NON SOLO OBIETTIVI, BENVENUTE METRICHE

Definire gli obiettivi non è però sufficiente, essenziale è accompagnarli sempre con delle metriche che rendano l’obiettivo misurabile. Solo così è possibile capire concretamente quanto valore si stia creando per l’azienda.

E qui comincia la parte complicata, quella che richiede una palestra di allenamento.
Vi assicuro che definire le metriche non è cosa da poco, è una sfida di per sé; il risvolto è la soddisfazione di capire se stai davvero governando la tua barca – e in caso negativo riparare con un cambio di rotta in navigazione.
L’obiettivo, dunque.

Ciò porta ad un’altra considerazione: sbagliare è un insegnamento necessario che si trasforma in bagaglio di conoscenza.

 

DELIVERY FAST!

Un altro aspetto è la trasformazione del concetto di “deliverare” – consegnare – velocemente.

Come espresso poco sopra, se ho finito di scrivere il mio articolo, ma la mia collega Gaia non lo revisiona, lo carica sul sito e lo pubblica, io non posso dire che il lavoro è terminato.
A questo punto risulta chiaro un altro elemento, è mio interesse che Gaia si occupi di tutte queste azioni prima di iniziare un nuovo lavoro.
Cosa significa? Significa lavoro di team, un check costante sullo stato di avanzamento dei progetti, la soddisfazione che tutti siano “sul pezzo” e che abbiano la percezione di quando e quanto viene consegnato giornalmente, e di quali e quanti obiettivi siano stati raggiunti!

Il percorso è lungo e questi sono solo alcuni dei punti che abbiamo affrontato.
Dieci principi e sette valori compongono il Manifesto dell’Agile Marketing, e su ognuno abbiamo ragionato e formulato la nostra personale interpretazione come team: così è nato il Manifesto Agile del Vision Team.
Sì, lungo il percorso con Deborah ci siamo resi conto che il nome del team “vestiva” sbagliato, non corrispondeva alle nostre professionalità, e abbiamo cercato, e trovato, un abito che meglio si adattasse alle nostre esigenze.
Anche questo è parte del viaggio che abbiamo intrapreso.

 

 

IL NUOVO VOCABOLARIO DELL’AGILE MARKETING

Lean Canvas, Unique Value Proposition, Key Metrics, WIP Limits…
C’è tutto un vocabolario ricco di parole legate a un intero mondo, un mindset capace di rivoluzionare drasticamente il modo di fare Marketing.
Molti tool nuovi e nuovi modi di usare quelli preesistenti; strumenti che fino al giorno prima sembravano poco utili e ora si rivelano strumenti essenziali al mantenimento della rotta.

Non è certo un caso che il nuovo nome del team – “Vision” – sia emerso proprio in questa occasione, è da tempo che avevamo la percezione di solcare acque tormentate.
Ora ci sono stati forniti nuovi strumenti e siamo sulla rotta verso un’identità più coerente. Una visione diversa, fatta di design e voce che ben si sposano per disegnare le mete a cui tendere.

Perché stiamo parlando di Agile Marketing proprio ora che non siamo più il team di Marketing?

Perché abbiamo capito l’importanza di definire in modo personalizzato – e non standardizzato – il nostro apporto all’azienda: il Vision Team “mostra” all’esterno ciò che è un’idea, un approccio, ciò che siamo – come Gruppo – e allo stesso tempo, abilita il dialogo su ciò che è ancora in divenire, traghettando l’idea verso il futuro, che prima di ogni altra cosa è una “visione”!

In qualche maniera, oltre a declinare il nostro lavoro sotto forma di obiettivi, il team stesso è riuscito a trovare il suo obiettivo trainante.

PER CONCLUDERE

Sono state due intense giornate di incontro/studio con Deborah che ci ha segnato la strada da percorrere come team.
Ma non solo. Lei era qui anche per parlarci del progetto delle Agile Marketing Masterclass, una sua creatura.
Il nostro CEO, Alessandro Fossato, che di “visione” la sa lunga non solo in materia di business – è in grado di intuire quasi per istinto la qualità di ognuno e la strada che potrà percorrere insieme – ha accolto l’idea delle Masterclass con molta apertura.

Noi, dal canto nostro, non potevamo sognare di meglio che occuparci di un qualcosa che ci stava cambiando in meglio e così radicalmente: se l’Agile Marketing funziona così bene per noi e rende il lavoro più flessibile e funzionale ai veloci cambiamenti del mercato, allora vale la pena diffondere il verbo.

Volete imbarcarvi anche voi in questa avventura?
Rimanete sintonizzati e presto vi daremo tutte le informazioni necessarie. 

TI È PIACIUTO QUESTO ARTICOLO? LEGGI ANCHE:

5 chiavi di lettura dell’Agile Marketing
Agile al di fuori del mondo software
Dall’Agile per hardware alla Leadership Agile

Ultimi articoli

AI, MACHINE LEARNING, IOT. LA MIA ESPERIENZA A AWS SUMMIT 2023

AI, MACHINE LEARNING, IOT. LA MIA ESPERIENZA A AWS SUMMIT 2023

Giovedì 22 giugno ero al Milano Convention Center in occasione dell'evento annuale organizzato da Amazon Web Services per promuovere i propri servizi Cloud in continua evoluzione: AWS SUMMIT. In mezzo a un mare di IoT, di Servitization, di Cloud Computing sopra le...

TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ: DUE PAROLE CON ERIC EZECHIELI

TECNOLOGIA E SOSTENIBILITÀ: DUE PAROLE CON ERIC EZECHIELI

Sostenibilità non può essere solo una parola che fa parte del nostro vocabolario quotidiano, ma vuota nei suoi effetti. La tecnologia ha un ruolo di propulsione in questo senso e può aiutare le aziende a raggiungere obiettivi più sostenibili. Abbiamo fatto una lunga...

RAPPORTO CLUSIT 2023: PRESSIONE ALTISSIMA SULLE REALTÀ INDUSTRIALI

RAPPORTO CLUSIT 2023: PRESSIONE ALTISSIMA SULLE REALTÀ INDUSTRIALI

L’Associazione Italiana per la Sicurezza informatica Clusit, ha presentato nei giorni scorsi l’annuale Report degli incidenti di sicurezza più significativi avvenuti a livello globale (Italia inclusa) nel 2022. Il documento è realizzato con la collaborazione di un...